(Meridiana Notizie) 7 novembre 2024 – Nel nostro Paese, l’andamento della vaccinazione HPV non è particolarmente positivo, specialmente negli ultimi anni, in seguito alla pandemia di COVID-19. Per tale ragione la LILT, Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori, ha ritenuto essenziale avviare un progetto volto alla sensibilizzazione sul tema, con il fine di aumentare la consapevolezza dell’utilità della vaccinazione. Il progetto, rivolto alla popolazione giovanile, ha coinvolto in particolare la popolazione scolastica, permettendo di individuare e al contempo migliorare le lacune di tale target. Ne parliamo con la psicologa Alissa Venuti, che ha attivamente seguito il progetto.
Come è nato il progetto?
“Il progetto è nato dall’esigenza di informare la popolazione adolescenziale circa l’esistenza della patologia dell’HPV, che ad oggi risulta sempre più diffusa, sia nelle donne, sia negli uomini. Con un team di esperti abbiamo voluto sottolineare l’importanza della prevenzione primaria, divulgando i benefici della protezione offerta dalla vaccinazione, oltre a informare ed educare i ragazzi ad assumere dei comportamenti sessuali responsabili. L’obiettivo è stato quindi quello di incrementare le loro conoscenze in merito al virus dell’HPV e sviluppare in loro una maggior coscienza riguardo le infezioni da papilloma virus”.
In che modo è stato possibile coinvolgere il target di riferimento?
“Il target di riferimento, ossia ragazzi in età scolastica, è stato coinvolto elaborando il progetto all’interno di un liceo paritario a Roma dove sono state svolte tutte le attività previste. La metodologia con il quale è stato fatto l’intervento ha visto l’individuazione iniziale di una piattaforma, quale Google Form, per veicolare il questionario informativo sull’HPV. Una volta individuata una classe di quinto superiore come target, io e la dott.ssa Francesca Paolini, medico professionista dell’HPV Unit IRCCS IFO Regina Elena National Cancer Institute, ci siamo recate nella struttura per somministrare il questionario e tenere una lezione ad hoc. Il modulo di intervento ha avuto la durata di circa un’ora, per poter mantenere l’attenzione dei giovani alta. Per iniziare ho provveduto alla somministrazione del questionario formulato e redatto da me tramite la presentazione di un QR-code che rimandava al link diretto per la compilazione. Successivamente si è tenuto l’intervento della dott.ssa Paolini, la quale ha spiegato approfonditamente quali sono i punti cardine dell’importanza della prevenzione, della vaccinazione per l’HPV, le conseguenze e le cause del contagio e come ci si può proteggere. Nella fase successiva i ragazzi sono stati esortati a compilare lo stesso questionario precedentemente somministrato, tramite un nuovo QR-code, tenendo conto però delle informazioni circa l’HPV presentate durante l’intervento informativo e formativo”.
Cosa hanno fotografato i risultati emersi?
“Dopo un’attenta analisi delle risposte ai due diversi questionari somministrati, si è evinto un importante miglioramento per quanto riguarda le conoscenze dei giovani circa il fenomeno dell’HPV. Di conseguenza si è potuta constatare la validità della metodologia utilizzata, come fonte di informazione e di accrescimento conoscitivo per i giovani, in quanto più nel dettaglio è interessante soffermarci sul fatto che specifiche informazioni sono state completamente modificate e nuovamente assimilate rispetto a quelle precedenti al nostro intervento. Un esempio significativo si è evinto dalla domanda che andava a indagare se l’HPV si trasmettesse tramite contatti genitali pelle-pelle oppure no: nella prima somministrazione del questionario, il 45,2% degli studenti ha risposto positivamente alla domanda; di contro, invece, a seguito della lezione frontale con la specialista, la percentuale positiva è aumentata fino al 96%. Ciò ha confermato l’idea iniziale del progetto che questo genere di azioni verso i giovani sono molte proficue e possono essere portate avanti”.
(A cura di Lucrezia Maria Piscolla)